Non certo per vuoto accademismo o per semplice conoscenza
di una dell'avanguardia più
del nostro secolo. Ma per lo spirito
elettrico, dinamico, anticonvenzionale, irrazionale, metastorico che caratterizzò
quell'esperienza. "L'arte - dice Marinetti - infatti non può essere che violenza, crudeltà e ingiustizia. I più anziani di noi hanno trent'anni: eppure abbiamo sperperati tesori, mille tesori di forza, di amore, di audacia, d'astuzia e di rude volontà, li abbiamo gettati via impazientemente, in furia, senza contare, senza mai esitare, senza riposarci mai, a perdifiato Guardateci! Non siamo ancora spossati! I nostri cuori non sentono alcuna stanchezza, poiché sono nutriti di fuoco, di odio e di velocità! Ve ne stupite? E' logico perché voi non vi ricordate nemmeno di aver vissuto!"
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Verdone M. - Il movimento futurista, Lucarini, Roma 1986 Verdone M. - Il futurismo, tascabili economici Newton, Roma 1994 Grisi F. - I futuristi, Newton Compton, Roma 1990 Salaris C. - Artecrazia, La Nuova Italia, Firenze 1992 Salaris C. - Lavoro e rivolta nel futurismo, Pagine Libere, Roma 1993 Salaris C. - Filippo Tommaso Marinetti, La Nuova Italia, Firenze 1988 Salaris C. - Marinetti editore, Il Mulino, 1990 Salaris C. - Le futuriste, edizione delle donne, 1982 De Maria L. - Teoria e invenzione futurista, Meridiani Mondadori, 1983 Prezzolini - La cultura italiana, editrice La Voce, Firenze 1923 D'Elia A. - Un universo futurista, Einaudi, Torino 1968 Carli F. - Architettura e fascismo, Volpe editore, Roma 1980 |
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