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Parole, dibattiti, fiumi d'inchiostro per tentare
di rispondere ad una domanda, per sapere che cosa possa spingere un uomo,
un ragazzo, ad intraprendere uno sciopero della fame che lo porterà
sicuramente alla morte; quali certezze, quali spinte emotive, quali ideali
sono così forti da far accettare il martirio, da renderlo anzi necessario.
Sono passati quindici anni da quando una contingenza fece tornare d'attualità
un tema che ormai risultava essere assopito nell'oblio del tempo: Bobby
Sands gettò una secchiata d'acqua gelida sulle nostre facce, tentando
di svegliarci dall'intorpidimento del benessere, del consumismo, dell'egoismo
sociale: voleva dirci, spiegarci alcune cose, tramandarci delle verità
che la nostra società, falsamente opulenta, aveva ormai dimenticato.
E la "società" rispose da par suo, impegnando sul fronte
di quella che poteva diventare una nuova moda, un'ennesima fonte di lucro,
i suoi migliori eserciti: frotte di giornalisti impegnati, figli prediletti
dell'intellighenzia rossa, riscoprirono l'Irlanda, le televisioni organizzarono
dibattiti, uscirono libri, si agitarono in un sol colpo tutti i "possessori
della verità", traducendo in un politichese da postribolo, lacrime
e sangue. E, mentre la squallida kermesse era in attesa di raggiungere il
suo culmine, di riempire i vuoti di vite indifferenti a colpi di morte,
poco trapelava del messaggio di Bobby Sands, del messaggio dell'I.R.A. perché
a pochi interessava realmente: il pubblico era assiso, imprecando davanti
alla televisione che non sapeva dargli quella morte in diretta, ingurgitando
cibo e alcool nello stesso modo smanioso di quando assiste ad un gran premio
di Formula 1, sperando nello spettacolo della tragedia. Ed alla fine, seppur
in parte, fu accontentato: la morte venne, i riflettori si spensero, i giornalisti
migrarono, si poteva andare a letto, non prima di aver ruttato sulla vita
un'ultima volta.
Sono passati quindici anni da quel giorno, quindici anni di speranze e sangue,
quindici anni di guerra di trincea, dove le avanzate e le ritirate si alternavano
concitatamente; non sappiamo quanto tempo dovrà ancora passare prima
che l'Irlanda si possa riunificare, ma di una cosa siamo certi, il messaggio
degli hunger strykers travalica i confini insinuandosi come un tarlo nelle
menti di tutti i combattenti per la libertà, in qualsiasi parte del
mondo essi lottino; per questo vogliamo guardarci indietro, per riscoprire
cosa Bobby Sands ed i suoi nove fratelli vollero trasmetterci, cosa ci fosse
alle radici dell'ideologia del martirio, per sublimare quella esperienza
e farla divenire parte del nostro Spirito.
Roma, 5 maggio 1996 |
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